Settimana Mondiale del Glaucoma 2025: Prevenzione, Diagnosi, Cura – La Guida Completa

Settimana Mondiale del Glaucoma 2025: Prevenzione, Diagnosi, Cura – La Guida Completa

Settimana Mondiale del Glaucoma 2025: Prevenzione, Diagnosi, Cura – La Guida Completa

La Settimana Mondiale del Glaucoma è per me un appuntamento di grande valore. Convivo con il glaucoma neo vascolare dal 2015, e questaesperienza mi ha spinto a conoscere la patologia in profondità. Non sono un medico, ma una persona che si confronta con il glaucoma ogni giorno e desidera contribuire alla diffusione di informazioni corrette e utili.

Questa patologia colpisce in modo subdolo e asintomatico. Per questo motivo ho deciso di creare questa guida sulla Settimana Mondiale del Glaucoma 2025 e sul glaucoma in sè: per dare visibilità a una condizione che richiede maggiore attenzione e consapevolezza pubblica.

La prevenzione e la diagnosi precoce possono fare la differenza tra mantenere la vista o perderla. Il mio interesse per questo tema nasce dall’esperienza personale e si traduce in un impegno per informare gli altri.

La Settimana Mondiale del Glaucoma 2025 si terrà dal 9 al 15 marzo 2025, ed è un appuntamento annuale dedicato alla sensibilizzazione su una patologia spesso sottovalutata ma che si classifica come una delle principali cause di cecità nel mondo. Organizzata dal World Glaucoma Association (WGA) con il supporto di enti sanitari internazionali, l’edizione 2025 ha come tema “Uniting for a Glaucoma-Free World” (“Uniti per un mondo libero dal glaucoma”), con l’enfasi sulla collaborazione globale per promuovere la diagnosi precoce, il trattamento tempestivo e la prevenzione della perdita della vista.

In Italia, come ogni anno, si prevedono iniziative diffuse su tutto il territorio: campagne informative nelle piazze, controlli oculistici gratuiti, conferenze con gli specialisti e attività online rivolte al grande pubblico. In questo articolo vedremo in modo approfondito cos’è il glaucoma, i dati epidemiologici più recenti, le varie tipologie esistenti, l’importanza dello screening, le strategie di prevenzione e le terapie disponibili. Si analizzerà anche l’impatto del glaucoma sulla qualità di vita e si passeranno in rassegna le iniziative e le risorse – soprattutto italiane – legate alla Settimana Mondiale del Glaucoma 2025, con dati aggiornati e fonti affidabili a supporto di ogni informazione.

Cos’è il glaucoma

Il glaucoma è una malattia oculare cronica caratterizzata da un danno progressivo del nervo ottico, spesso associato a un aumento della pressione intraoculare (IOP) dovuto a un difetto nel drenaggio dell’umor acqueo (il liquido interno all’occhio). A livello patologico, si tratta di una neuropatia ottica in cui muoiono gradualmente le cellule ganglionari della retina – i neuroni che trasmettono i segnali visivi al cervello attraverso i loro assoni che formano il nervo ottico.

Meccanismo e progressione

Questo processo porta a un deterioramento del campo visivo, inizialmente periferico, che può progredire fino alla visione “tubulare” (a cannocchiale) e infine alla cecità se non si interviene in tempo. Il glaucoma è spesso definito il “ladro silenzioso della vista”, proprio perché nelle fasi iniziali il paziente non avverte alcun sintomo evidente: i sintomi compaiono solo in fase avanzata, quando il danno visivo è ormai irreversibile.

Sintomatologia e decorso

In altre parole, la perdita della visione periferica avviene così lentamente e in modo così subdolo che la persona può non accorgersi di nulla finché la malattia non è molto progredita. Nella maggior parte dei casi (specialmente nel glaucoma primario ad angolo aperto, descritto più avanti) il decorso è paucisintomatico o addirittura asintomatico per lungo tempo.

Alcuni pazienti potrebbero riferire disturbi vaghi come la visione di aloni intorno alle luci o un leggero offuscamento, oppure accorgersi di urtare oggetti lateralmente, ma senza collegare questi episodi a un problema oculare specifico. Solo in situazioni diverse – ad esempio in un glaucoma ad angolo chiuso acuto – si manifestano sintomi acuti e riconoscibili: dolore oculare intenso, arrossamento dell’occhio, mal di testa, nausea, visione annebbiata con aloni luminosi e rapido calo della vista.

Caratteristiche cliniche

Questi sintomi indicano un aumento improvviso e critico della pressione intraoculare e configurano un’emergenza medica che richiede intervento immediato per evitare danni permanenti. Per fortuna, il glaucoma in forma acuta è meno comune; nella maggioranza dei pazienti il glaucoma progredisce lentamente e silenziosamente.

Dal punto di vista della definizione clinica, quindi, possiamo riassumere che il glaucoma è una patologia neurodegenerativa progressiva dell’occhio, spesso correlata all’ipertensione oculare, che provoca una tipica “escavazione” (cupping) del nervo ottico osservabile al fondo oculare e una caratteristica perdita del campo visivo.

La conoscenza di base include che il danno provocato dal glaucoma è irreversibile: una volta perse, le fibre nervose ottiche e la porzione di campo visivo non possono essere recuperate con alcuna terapia attuale. Con una diagnosi precoce e un trattamento adeguato, è possibile arrestare o rallentare in modo considerevole la progressione della malattia, e preservare la vista residua del paziente per il resto della vita.

Dati epidemiologici

Il glaucoma costituisce un enorme problema di sanità pubblica a livello globale. Secondo le stime dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), circa 76 milioni di persone nel mondo convivono con il glaucoma. Questo numero cresce a causa dell’invecchiamento demografico e potrebbe superare i 110 milioni entro il 2040.

Impatto globale

Già nel 2020, si calcolava che circa 3,6 milioni di persone over-50 nel mondo fossero cieche a causa del glaucoma, pari all’11% di tutti i casi di cecità globale in quella fascia di età. Ciò rende il glaucoma la seconda causa di cecità a livello planetario, subito dopo la cataratta. A differenza della cataratta, però, la cecità da glaucoma è irreversibile, il che fa del glaucoma la prima causa di cecità irreversibile nel mondo.

In altre parole, mentre molte forme di cecità possono essere prevenute o curate (ad esempio operando la cataratta), la perdita visiva da glaucoma è permanente e dunque la prevenzione e il controllo della malattia assumono un ruolo cruciale.

Situazione in Italia

In Italia, il glaucoma ha un impatto rilevante: si stima che ne siano affetti circa un milione di italiani, ma di questi la metà non sa di averlo. Questa larga quota di casi “sommersi” è dovuta proprio alla natura insidiosa del glaucoma, che può progredire senza sintomi per anni in assenza di controlli oculistici.

Il dato allarmante trova conferma da diverse fonti, tra cui un report di IAPB Italia Onlus che indica appunto un milione di malati nel Paese, metà dei quali inconsapevoli della propria condizione. La prevalenza in Italia equivale a circa il 2-2,5% della popolazione over 40, con differenze geografiche legate all’età media regionale (più casi al Nord, dove la popolazione è mediamente più anziana).

Statistiche e fattori di rischio

Il glaucoma è riconosciuto come seconda causa di disabilità visiva e cecità in Italia, dopo la degenerazione maculare legata all’età, e ogni anno nel nostro Paese il “ladro silenzioso della vista” è responsabile di migliaia di nuovi casi di cecità. Secondo alcune stime, in Italia il glaucoma causa circa 4.500 nuovi casi di cecità all’anno, in pratica 1 caso ogni 2 ore. Si calcola che circa 200.000 italiani siano non vedenti a causa del glaucoma, a testimonianza dell’impatto cumulativo che questa patologia ha avuto nel tempo sulla popolazione.

Su base globale, il peso epidemiologico del glaucoma varia tra le diverse popolazioni: le persone di etnia africana presentano prevalenze più elevate di glaucoma primario ad angolo aperto (fino al 6-7% nella popolazione adulta), mentre nelle popolazioni asiatiche si riscontra una maggiore incidenza di glaucoma da chiusura d’angolo. Nelle popolazioni caucasiche di origine europea la prevalenza del glaucoma è stata stimata intorno al 2%.

In generale, l’età è un fattore determinante: il glaucoma è raro sotto i 40 anni, ma colpisce oltre il 3,5% delle persone tra 40 e 80 anni, con percentuali che superano il 10% negli ultrasettantenni. Questi dati mettono in risalto l’importanza di intensificare gli sforzi di prevenzione, specialmente in una società che invecchia.

Tipologie di glaucoma

Con il termine glaucoma si indica in realtà un gruppo eterogeneo di patologie oculari che hanno in comune il danno cronico al nervo ottico e il possibile aumento della pressione intraoculare, ma che differiscono per cause, meccanismi e manifestazioni cliniche. Le principali tipologie di glaucoma includono:

Glaucoma Primario ad Angolo Aperto (GPAA)

È la forma più comune nei Paesi occidentali (costituisce circa l’80% dei casi di glaucoma nella popolazione caucasica). Si chiama “ad angolo aperto” perché nell’occhio l’angolo irido-corneale (l’angolo tra l’iride e la cornea dove avviene il deflusso dell’umor acqueo) è di ampiezza normale e apparentemente aperto.

Malgrado ciò, il drenaggio del liquido incontra ostacoli a causa di un malfunzionamento microscopico del trabecolato (il filtro naturale dell’occhio) che provoca un aumento progressivo della resistenza al deflusso. Ne conseguono un accumulo di fluido e un incremento della pressione oculare, che a lungo andare danneggia il nervo ottico.

La patogenesi esatta è complessa e coinvolge sia fattori meccanici (pressione elevata che deforma la lamina cribrosa e danneggia gli assoni) sia fattori vascolari (ridotto flusso sanguigno al nervo ottico). Il glaucoma ad angolo aperto è una malattia cronica lentamente progressiva: all’inizio è asintomatica e spesso viene scoperta per caso durante controlli oculistici, oppure quando il danno visivo – generalmente una riduzione del campo visivo periferico – diventa percepibile dal paziente.

In alcuni casi il GPAA può presentarsi anche con pressione intraoculare non elevata: è il cosiddetto glaucoma a pressione normale, in cui il danno al nervo ottico avviene pur con valori di IOP nei limiti statistici (< 20-21 mmHg). Questo tipo suggerisce un ruolo maggiore di fattori di vulnerabilità individuale o circolatori nel causare il glaucoma, oltre la semplice pressione.

Glaucoma Primario ad Angolo Chiuso

In questa forma, molto più rara nei caucasici ma più comune in alcune popolazioni asiatiche, l’angolo irido-corneale è anatomicamente stretto. Ciò può causare un’improvvisa o cronica chiusura dell’angolo, con blocco del deflusso dell’umor acqueo.

Quando l’angolo si chiude acutamente, si verifica il già citato attacco acuto di glaucoma: la pressione nell’occhio sale rapidamente, con conseguente dolore, arrossamento, visione offuscata e pupilla semidilatata, e deve essere trattato immediatamente (ad esempio con un’iridotomia laser, ovvero la creazione di un forellino nell’iride per ristabilire il flusso del liquido).

Esistono anche forme ad angolo chiuso croniche, in cui l’angolo gradualmente si sigilla con formazione di sinechie (aderenze), con un aumento pressorio meno drammatico ma comunque dannoso nel tempo. I fattori di rischio per il glaucoma ad angolo chiuso includono l’ipermetropia (occhio più piccolo e camera anteriore meno profonda), il sesso femminile e la familiarità. Dal punto di vista epidemiologico, costituisce circa il 10-15% dei glaucomi ed è più frequente in Asia orientale.

Glaucoma Congenito

È una forma rara (circa 1 caso su 10.000 nati) in cui il sistema di drenaggio dell’occhio del neonato è malformato sin dalla nascita. Di conseguenza, la pressione oculare del bambino risulta elevata fin dai primi mesi di vita.

I segni di glaucoma congenito comprendono fotofobia (fastidio alla luce), lacrimazione eccessiva e oftalmologia classica “buftalmo” (gli occhi del neonato appaiono ingranditi e la cornea può diventare opaca a causa della distensione provocata dall’alta pressione). Di fronte a sintomi sospetti, è essenziale un controllo immediato dall’oculista pediatrico. Il glaucoma congenito richiede spesso un intervento chirurgico precoce per correggere il difetto di drenaggio e salvare la vista del bambino.

Glaucomi Secondari

Si parla di glaucoma secondario quando il danneggiamento del nervo ottico e l’aumento della pressione sono conseguenza di un’altra condizione o malattia. Numerose sono le cause: uveiti croniche (infiammazioni intraoculari) che causano depositi o sinechie nell’angolo, traumi oculari (che possono danneggiare le strutture di drenaggio), emorragie intraoculari, tumori oculari, o ancora l’uso prolungato di farmaci corticosteroidei (colliri al cortisone, ma anche steroidi sistemici, che in alcuni individui inducono ipertensione oculare).

Un caso specifico di glaucoma secondario è il glaucoma neovascolare, in cui patologie come il diabete avanzato o la trombosi retinica provocano la crescita di nuovi vasi sanguigni anomali sull’iride e nell’angolo, con occlusione del trabecolato. Un altro esempio è il glaucoma pigmentario o la sindrome da esfoliazione (PEX), in cui rispettivamente granuli di pigmento dell’iride o materiale fibroso si accumulano nelle vie di drenaggio. Nel glaucoma secondario, il trattamento mira sia a controllare la pressione sia a rimuovere/curare la causa sottostante se possibile.

Altre varianti

Oltre alle categorie sopra, gli specialisti considerano vari sottotipi e condizioni correlate. Ad esempio, l’ipertensione oculare (IOP elevata senza segni di glaucoma) e il glaucoma sospetto (quando alcune alterazioni del nervo ottico o del campo visivo fanno sospettare un glaucoma iniziale) vengono monitorati da vicino perché possono evolvere in un glaucoma conclamato.

Il termine glaucoma a bassa pressione è spesso usato per indicare quei casi di glaucoma in cui la IOP non è mai stata misurata sopra la norma, ma il danno ottico si verifica comunque – spesso in questi pazienti si indagano cause vascolari (ipotensione notturna, vasospasmo, ecc.). In ogni caso, indipendentemente dal tipo, il denominatore comune dei glaucomi è la necessità di proteggere il nervo ottico con la riduzione della pressione intraoculare o con l’intervento sui meccanismi di danno.

Importanza dello screening

Considerata la natura silente del glaucoma nelle fasi iniziali, lo screening e la diagnosi precoce rivestono un ruolo fondamentale. Identificare il glaucoma prima che provochi sintomi significa poter iniziare una terapia in tempo utile per prevenire la perdita visiva.

Chi deve sottoporsi allo screening

Purtroppo circa il 50% dei malati di glaucoma non sa di esserlo, proprio perché non esegue controlli oculistici periodici. Di conseguenza, molte diagnosi avvengono tardi, quando il campo visivo è già compromesso. L’obiettivo delle campagne di screening è intercettare questi casi nascosti e indirizzarli alle cure, per evitare ulteriori danni.

Chi dovrebbe sottoporsi a screening? In linea generale, è raccomandata una visita oculistica completa dopo i 40 anni almeno una volta ogni 1-2 anni, anche in assenza di sintomi. Questo perché l’età è uno dei principali fattori di rischio (la prevalenza del glaucoma passa da <2% a 40 anni a >10% a 70 anni).

Dovrebbero anticipare i controlli – magari già dai 30-35 anni – e farli con maggiore frequenza le persone con fattori di rischio specifici:

  • Chi ha una storia familiare di glaucoma (parenti di primo grado affetti)
  • I forti miopi o ipermetropi
  • Gli appartenenti ad etnie a maggior rischio (ad esempio individui di origine africana o asiatica)
  • Chi soffre di diabete o altre malattie vascolari (ipertensione, ipotensione)
  • Chi assume cronicamente cortisonici

Anche un trauma oculare nel passato richiede controlli periodici, così come la presenza di pressione oculare elevata riscontrata occasionalmente. Gli oculisti valutano tutti questi elementi per stabilire un calendario di follow-up personalizzato: un soggetto a rischio elevato potrebbe necessitare di controlli annuali o semestrali, mentre uno senza rischi specifici può fare verifiche ogni due anni.

Esami diagnostici

Ma in cosa consiste lo screening per il glaucoma? L’esame fondamentale è la visita oculistica completa, durante la quale lo specialista misura la pressione dell’occhio, esamina l’angolo irido-corneale e la papilla ottica, ed eventualmente esegue test strumentali specifici. Ecco i principali strumenti diagnostici utilizzati:

Tonometria

Un paziente sottoposto a tonometria ad applanazione di Goldmann durante una visita oculistica. La tonometria è la misurazione della pressione intraoculare, tipicamente effettuata con il tonometro ad applanazione di Goldmann durante l’esame alla lampada a fessura. Dopo l’instillazione di un collirio anestetico e un colorante (fluoresceina), lo strumento applica un leggero appiattimento sulla cornea e permette di leggere la pressione oculare.

La tonometria è indolore e rapidissima, e costituisce un test di base: valori di IOP persistentemente elevati (>21 mmHg) indicano ipertensione oculare, il principale fattore di rischio per lo sviluppo del glaucoma. Esistono anche tonometri “a soffio” (air-puff) che non richiedono contatto diretto con l’occhio, utilizzati spesso negli screening di massa, sebbene la metodica Goldmann rimanga lo standard più accurato.

Gonioscopia

Un altro esame cardine è la gonioscopia, ovvero l’ispezione visiva dell’angolo irido-corneale con una lente speciale appoggiata sull’occhio (dopo anestesia locale). Questo consente di determinare se l’angolo è aperto o chiuso, valutare eventuali anomalie (pigmento, aderenze, neovasi) e quindi classificare correttamente il tipo di glaucoma.

La gonioscopia andrebbe eseguita almeno una volta in ogni paziente glaucomatoso o sospetto, e ripetuta se vi è il sospetto di una progressiva chiusura dell’angolo.

OCT (Tomografia a Coerenza Ottica)

Per valutare i danni strutturali del nervo ottico, oggi è indispensabile la OCT (Tomografia a Coerenza Ottica). Si tratta di una scansione non invasiva che produce immagini ad alta risoluzione della retina e della testa del nervo ottico, con la misurazione dello spessore dello strato delle fibre nervose retiniche e delle cellule ganglionari.

L’OCT permette di rilevare assottigliamenti o alterazioni morfologiche precoci, anche prima che il paziente noti cali visivi. È ormai diventata complementare all’esame del fondo oculare e al campo visivo nella diagnosi e nel follow-up del glaucoma. Di solito viene eseguita periodicamente (ad esempio ogni 6-12 mesi) per monitorare la progressione della perdita di fibre nervose.

Perimetria computerizzata

Accanto all’OCT, il test funzionale per eccellenza è la perimetria computerizzata, ovvero l’esame del campo visivo. Il paziente guarda all’interno di una cupola luminosa e preme un pulsante quando percepisce degli stimoli luminosi presentati in varie aree periferiche della vista. Questo esame mappa eventuali scotomi (zone di non visione) e restringimenti del campo visivo, che sono tipici del glaucoma.

Nelle fasi iniziali, la perimetria può mostrare difetti lievi in area nasale o arcuati, spesso non avvertiti dal paziente; nelle fasi avanzate evidenzia il classico restringimento concentrico del campo. La perimetria andrebbe effettuata regolarmente nei pazienti glaucomatosi per verificare la stabilità o il peggioramento del deficit visivo nel tempo.

Altri esami

Altre indagini utili includono la pachimetria corneale (misura dello spessore corneale), importante perché cornee molto sottili o spesse possono falsare la lettura della pressione – ad esempio una cornea sottile può far sottostimare la IOP reale. Dato che lo spessore corneale è un parametro individuale, misurarlo almeno una volta aiuta l’oculista a interpretare correttamente la tonometria.

Va sempre valutato il fondo oculare in midriasi (per vedere bene la papilla ottica e i segni di escavazione glaucomatosa) e il visus (capacità visiva) per escludere altre patologie concomitanti.

In pratica, lo screening del glaucoma si basa su esami indolori, relativamente rapidi e non invasivi, che possono essere eseguiti durante una normale visita oculistica. La diagnosi precoce consente di iniziare subito la terapia, perché – come ribadiscono gli esperti – “per poter curare il glaucoma è necessario riconoscerlo quando i sintomi non si sono ancora manifestati”. Affidarsi al proprio oculista per controlli regolari è l’unico modo per scoprire in tempo “il ladro silenzioso della vista” e impedirgli di rubare uno dei beni più cari: la vista.

Prevenzione e trattamenti

Ad oggi non esiste un modo sicuro per prevenire il glaucoma in senso assoluto, poiché alcuni fattori di rischio (come la predisposizione genetica o l’età) non sono modificabili e la causa esatta della malattia non è completamente nota. Ma è possibile ridurre il rischio di danni gravi attraverso misure di prevenzione secondaria, ovvero con la rilevazione e il trattamento precoce della malattia.

Strategie preventive

In primo luogo, come già precisato, sottoporsi a controlli oculistici periodici dopo una certa età o in presenza di fattori di rischio è la strategia preventiva più efficace: individuare un glaucoma incipiente prima che dia sintomi significa prevenire la cecità.

Alcuni stili di vita salutari possono contribuire alla salute oculare generale:

  • Mantenere sotto controllo condizioni come diabete e ipertensione attraverso dieta ed esercizio fisico regolare
  • Praticare esercizio aerobico moderato, associato a una lieve riduzione della pressione oculare
  • Evitare il fumo
  • Proteggere gli occhi da traumi

È fondamentale anche evitare l’uso prolungato e indiscriminato di cortisone (colliri o pomate oculari, ma anche spray nasali o farmaci sistemici) senza controllo medico, poiché una quota considerevole di popolazione è “responder” ossia sviluppa aumento di IOP sotto steroidi. In caso di terapie corticosteroidee necessarie, l’oculista può pianificare controlli della pressione oculare.

Opzioni terapeutiche

Una volta che il glaucoma è diagnosticato, l’obiettivo della terapia è impedire un’ulteriore perdita visiva con l’abbassamento della pressione intraoculare (o con l’azione su altri meccanismi patogenetici). Le opzioni di trattamento si dividono in tre grandi categorie: farmacologica (colliri), laser e chirurgica. La scelta dipende dal tipo di glaucoma, dalla severità e dalla risposta del paziente.

Terapia medica con colliri

È generalmente il primo approccio per il glaucoma cronico. Consiste nell’instillazione quotidiana, spesso a vita, di gocce oculari che abbassano la IOP. Esistono diverse classi di farmaci antiglaucoma in collirio:

  • Analoghi delle prostaglandine (es. latanoprost, bimatoprost): aumentano il deflusso dell’umor acqueo attraverso vie alternative
  • Beta-bloccanti topici (es. timololo): riducono la produzione di umor acqueo
  • Inibitori dell’anidrasi carbonica (es. dorzolamide o brinzolamide in collirio, acetazolamide per via orale): riducono la produzione di umor acqueo
  • Agonisti alfa-2 adrenergici (es. brimonidina): agiscono con doppio meccanismo
  • Parasimpaticomimetici (pilocarpina): restringono la pupilla e aprono l’angolo
  • Inibitori delle Rho-chinasi (ROCK inhibitors): nuova classe disponibile in alcuni Paesi

Ogni farmaco può ridurre la pressione di un certo valore percentuale (in genere 20-35%), e spesso si usano in combinazione (anche in formulazioni combinate a più principi attivi) per raggiungere la IOP target, cioè il valore di pressione considerato sicuro per quel paziente.

Un fattore critico per il successo della terapia medica è la compliance del paziente: l’uso regolare e corretto dei colliri. L’oculista istruirà la persona su come mettere le gocce (inclusa la chiusura dell’occhio e pressione sul canto interno per ridurre l’assorbimento sistemico) e sugli eventuali effetti collaterali (arrossamenti, bruciori, cambio di colore dell’iride con le prostaglandine, ecc.).

Se il paziente segue diligentemente la terapia ma ciò nonostante la pressione rimane troppo alta, oppure se i colliri causano effetti avversi intollerabili, si passa ad altre opzioni.

Terapia laser

Il laser viene utilizzato sia come complemento ai colliri sia, in alcuni casi, come trattamento iniziale alternativo. Per il glaucoma ad angolo aperto, la procedura laser più diffusa è la trabeculoplastica laser – in modo specifico la trabeculoplastica selettiva (SLT) o quella argon (ALT).

Si tratta di trattamenti ambulatoriali, indolori, in cui con spot laser si “stimola” il trabecolato a drenare di più. L’SLT può ridurre la IOP di circa il 20-25% e spesso viene usata quando la terapia medica è insufficiente o per alleggerire il carico di colliri (può essere ripetuta a distanza di tempo se l’effetto tende a calare).

Per i glaucomi ad angolo chiuso, invece, il laser di riferimento è la iridotomia YAG: un piccolo foro praticato perifericamente nell’iride con un raggio laser, che consente al fluido di bypassare un’eventuale blocco pupillare e riaprire l’angolo. L’iridotomia è spesso eseguita in profilassi nei pazienti con angoli stretti per prevenire l’attacco acuto.

Esiste anche la possibilità di utilizzare il laser per distruggere parzialmente il corpo ciliare (la struttura che produce l’umor acqueo) nei glaucomi avanzati refrattari: è la ciclodiatermia o ciclofotocoagulazione laser, riservata però a casi selezionati.

Chirurgia

Quando i colliri e/o il laser non riescono a controllare adeguatamente la pressione o la malattia è già avanzata, si ricorre alla chirurgia filtrante. L’intervento classico è la trabeculectomia, considerata il gold standard da decenni.

Consiste nel creare una sorta di valvola di sfogo: il chirurgo pratica un’apertura microscopica nella parete dell’occhio (sclera) sotto la congiuntiva, così che parte dell’umor acqueo possa defluire all’esterno con la formazione di una bozza filtrante (una piccola bolla sotto la palpebra). In questo modo la pressione cala in modo duraturo.

La trabeculectomia richiede controlli nel post-operatorio e a volte procedure aggiuntive (es. uso di antimetaboliti o needling) per evitare che la cicatrizzazione chiuda il passaggio.

In alternativa, o nei casi in cui la trabeculectomia è fallita, si possono impiantare dispositivi di drenaggio, come le valvole (ad esempio valvola di Ahmed) o i tubi drenanti, che convogliano l’umor acqueo verso una piastra esterna all’occhio.

Negli ultimi anni si sono sviluppate anche tecniche chirurgiche meno invasive, note come MIGS (Micro-Invasive Glaucoma Surgery), come l’impianto di micro-stent (iStent, XEN Gel Stent, etc.), canaloplastica, viscocanalostomia, sclerectomia profonda non perforante. Queste procedure hanno il vantaggio di un recupero più rapido e meno effetti collaterali, ma in genere producono una riduzione pressoria più modesta rispetto alla trabeculectomia.

La scelta chirurgica dipende quindi dal livello di pressione da raggiungere e dal profilo del paziente. In caso di glaucoma congenito, va menzionato che il trattamento è quasi sempre chirurgico (goniotomia o trabeculotomia nei primi mesi di vita) poiché i colliri spesso non bastano nei bambini.

Prospettive future e limiti attuali

Va ribadito che nessun trattamento attuale “guarisce” il glaucoma nel senso di ripristinare la funzione nervosa persa; lo scopo è stabilizzare la malattia. Se la terapia ha successo, il glaucoma viene “fermato” e il paziente conserva la vista residua.

Ecco perché è fondamentale iniziare la terapia prima che i danni siano importanti: un paziente che ha perso, ad esempio, il 30% delle fibre ottiche potrà mantenere il restante 70% per il resto della sua vita con cure adeguate, mentre senza trattamento continuerebbe a perdere vista progressivamente.

Negli ultimi anni, la ricerca sta esplorando approcci neuroprotettivi (farmaci che proteggano il nervo ottico) e rigenerativi, ma al momento la riduzione della pressione intraoculare resta l’unica strategia comprovata per cambiare il decorso del glaucoma.

Dal punto di vista della prevenzione della cecità, gli esperti affermano che fino all’80% della cecità da glaucoma potrebbe essere evitata con prevenzione e terapie adeguate. Ciò include un 20% attribuito alla prevenzione (diagnosi precoce) e un 60% al trattamento efficace.

Questo dato incoraggiante significa che, se riusciamo a far emergere i casi non diagnosticati e a gestirli correttamente, la maggior parte delle persone con glaucoma non arriverà alla cecità. La sfida è implementare modelli sanitari che permettano davvero accesso tempestivo alle visite oculistiche: in Italia, ad esempio, esistono liste d’attesa e ostacoli nell’accesso alle visite specialistiche per molti anziani a rischio, come gli appelli di IAPB Italia per una riorganizzazione dei servizi sul territorio. La Settimana Mondiale del Glaucoma serve anche a portare all’attenzione queste necessità, con la spinta verso una migliore prevenzione a livello di sistema sanitario.

Impatto sulla disabilità visiva

Il glaucoma, se non diagnosticato e curato tempestivamente, può avere un impatto devastante sulla qualità della vita di una persona. La progressiva perdita del campo visivo periferico significa difficoltà crescenti nelle attività quotidiane, soprattutto in condizioni di scarsa illuminazione o ambienti complessi.

Visione tubulare e limitazioni

In fase avanzata, il paziente glaucomatoso può sviluppare la cosiddetta visione tubulare (o “a tunnel”), in cui si mantiene solo una ristretta visione centrale e tutto intorno è buio o sfocato.

Due bambini sorridenti che si abbracciano; il primo tiene un pallone arancione, mentre l’altro stringe un pallone da calcio bianco con pentagoni rossi. I bordi dell’immagine sono scuriti per simulare la visione ristretta tipica del glaucoma

Simulazione di come una persona con glaucoma avanzato può percepire una scena: la visione centrale è conservata, ma tutto il campo visivo periferico risulta oscurato. Chi soffre di deficit del campo visivo per glaucoma riferisce spesso la sensazione di “vedere attraverso un tunnel”.

Ciò rende difficoltoso muoversi autonomamente: è facile urtare ostacoli fuori dalla ristretta area di visione, si hanno problemi a salire e scendere le scale (non vedendo gradini lateralmente), aumenta il rischio di cadute e incidenti. Attività come la guida diventano pericolose e nella maggior parte dei Paesi una certa ampiezza di campo visivo è requisito legale per la patente – molti pazienti con glaucoma avanzato perdono la licenza di guida e con essa una parte di indipendenza.

Effetti sulla qualità di vita

Anche leggere può risultare faticoso non tanto per la nitidezza (spesso la visione centrale e l’acuità rimangono buone fino agli stadi tardivi) ma perché l’assenza di visione periferica rende difficile trovare la riga successiva o orientarsi nel testo.

Non vanno trascurati gli aspetti psicologici: il timore di diventare ciechi, la frustrazione nel notare limitazioni crescenti, possono portare ad ansia e depressione. Studi sulla qualità di vita mostrano che il glaucoma avanzato compromette pesantemente gli indici di benessere e autonomia, paragonabile ad altre malattie croniche gravi.

Anche il carico della terapia cronica (mettere colliri più volte al giorno, magari con effetti collaterali locali) può pesare sulla quotidianità e ricordare costantemente al paziente la propria condizione.

Ipovisione e ausili

Dal punto di vista della disabilità visiva riconosciuta, il glaucoma è una delle principali cause di ipovisione. Molte persone affette rientrano nella definizione di ipovedenti (ovvero persone con un residuo visivo molto limitato, ma non totalmente cieche) e necessitano di ausili e adattamenti.

Ad esempio, per migliorare la loro autonomia, possono essere utili dispositivi come:

  • Specchi o prismi espansori di campo
  • Illuminazione più intensa e uniforme in casa
  • Eliminazione di oggetti sporgenti o tappeti che possano far inciampare
  • Uso di colori contrastanti per evidenziare scalini o bordi di mobili

Le tecnologie assistive oggi offrono supporti come applicazioni per smartphone che leggono gli elementi ad alta voce (utile se il campo visivo è troppo ristretto per scorrere con lo sguardo) o sistemi di rilevamento ostacoli e/o descrizione immagini con intelligenza artificialeper non vedenti che possono aiutare anche i pazienti con visione residua ridotta.

Riabilitazione visiva

Naturalmente, quando la malattia è allo stadio terminale e la visione centrale stessa viene compromessa, la persona rientra nella cecità legale e beneficerà di strumenti per non vedenti: dal bastone bianco all’eventuale cane guida, fino alla riabilitazione visiva specifica.

In Italia esistono associazioni, come l’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti (UICI), che in collaborazione con IAPB e le strutture sanitarie territoriali offrono programmi di riabilitazione visiva per chi ha perso parte della vista. Questi programmi insegnano strategie per sfruttare al meglio la visione residua, tecniche di orientamento e mobilità e uso di ausili.

L’obiettivo è mantenere la massima autonomia possibile: continuare a svolgere attività quotidiane, muoversi in città, leggere, cucinare, riconoscere i volti, ecc., con l’adattamento alle proprie capacità visive.

La Settimana Mondiale del Glaucoma porta l’attenzione anche su questi aspetti, con il richiamo che dietro i numeri epidemiologici ci sono persone la cui vita può cambiare drasticamente a causa della malattia. Per fortuna, con diagnosi precoci e terapie moderne, tali scenari più drammatici possono spesso essere evitati – ma è necessario che le persone siano informate e consapevoli, e che chi è già colpito riceva il supporto adeguato.

Iniziative e campagne della Settimana Mondiale del Glaucoma 2025

Ogni anno la World Glaucoma Week mobilita la comunità oftalmologica internazionale, i pazienti e il pubblico in una serie di eventi e campagne volte ad aumentare la consapevolezza sul glaucoma. Nel 2025, con il motto globale “Uniting for a Glaucoma-Free World”, l’enfasi è sulla collaborazione: si vuole unire le forze di medici, istituzioni e cittadini per creare “un mondo in cui nessuno perda la vista a causa del glaucoma”.

Iniziative internazionali

Ma cosa significa questo in concreto? Vediamo alcune delle iniziative previste a livello internazionale e, in modo specifico, in Italia. A livello mondiale, la WGA invita ospedali, cliniche oculistiche e associazioni di pazienti a organizzare durante la settimana (9-15 marzo 2025) eventi come:

  • Screening gratuiti della vista e della pressione oculare nelle comunità
  • Incontri informativi (sia in presenza che webinar online) in cui esperti spiegano al pubblico cos’è il glaucoma e rispondono a domande
  • Distribuzione di materiali divulgativi
  • Diffusione di messaggi chiave sui media e sui social network (l’hashtag ufficiale #glaucomaweek è già attivo da anni, affiancato nel 2025 da #UnitingForAGlaucomaFreeWorld)

Spesso vengono coinvolte anche le amministrazioni locali: in vari Paesi, città e monumenti iconici vengono illuminati di verde – il colore simbolo della lotta al glaucoma – per attirare l’attenzione sul tema. Ad esempio, negli scorsi anni abbiamo visto luci verdi su edifici come il Jet d’Eau di Ginevra o il Tokyo Tower, e anche per il 2025 molte capitali hanno annunciato iniziative simili.

Alcune campagne focalizzano storie di pazienti per umanizzare il messaggio: video testimonianze di persone che convivono con il glaucoma, con l’enfasi sull’importanza dei controlli precoci nel loro percorso.

Eventi in Italia

In Italia, la Settimana Mondiale del Glaucoma è organizzata e promossa principalmente da IAPB Italia Onlus (Agenzia Internazionale per la Prevenzione della Cecità), in collaborazione con le sezioni locali dell’UICI e la Società Oftalmologica Italiana (SOI). Negli ultimi anni l’iniziativa italiana ha assunto il titolo “La Settimana Mondiale del Glaucoma” e ha visto un impegno capillare su tutto il territorio.

Nel 2024, ad esempio, IAPB ha allestito punti informativi in 100 piazze italiane dove sono stati effettuati controlli e distribuiti opuscoli, e ci si attende che nel 2025 l’adesione sia altrettanto ampia. Numerose città – da Milano a Palermo – ospiteranno check-up oculistici gratuiti presso ambulatori mobili o centri convenzionati, con l’opportunità soprattutto agli over 40 e ai soggetti a rischio di misurare la pressione oculare e ricevere un consulto senza prenotazioni né costi.

Conferenze e incontri pubblici

In parallelo, sono in programma conferenze e incontri pubblici con oculisti e ricercatori. Molte ASL e ospedali organizzeranno open day in cui gli esperti terranno presentazioni sul glaucoma aperte ai cittadini, con la spiegazione in un linguaggio semplice di come riconoscerlo e curarlo.

Alcuni eventi saranno trasmessi online in streaming, per raggiungere un pubblico più vasto, e prevedono sessioni di domande e risposte con gli utenti collegati. Anche le farmacie potrebbero essere coinvolte: spesso, durante la settimana, le farmacie aderiscono a campagne informative con la distribuzione di brochure o la proiezione di video educativi sul glaucoma nei loro punti vendita.

Campagne online e nei media

Un focus specifico è sulla sensibilizzazione online. Il sito web dedicato alla Settimana (in passato www.settimanaglaucoma.it) fornisce informazioni sulla malattia e l’elenco aggiornato delle iniziative locali. Nel 2025 ci si aspetta un aggiornamento costante di questa piattaforma, con mappe interattive degli eventi regionali e materiali multimediali scaricabili (opuscoli PDF, infografiche, link a risorse utili).

I canali social di IAPB Italia e delle sezioni UICI rilanceranno quotidianamente messaggi-chiave: ad esempio, slogan del tipo “Hai più di 40 anni? Fai controllare la vista: il glaucoma non dà sintomi iniziali” o “Il glaucoma si può fermare se scoperto in tempo: misura la pressione oculare!”.

Spesso vengono utilizzati anche i volti di testimonial: personaggi noti o influencer potrebbero prestare la propria immagine per brevi video-appelli alla prevenzione, per rendere il messaggio più virale.

Iniziative educative

Da non dimenticare sono le iniziative educative nelle scuole o università: in alcune città, i dipartimenti di Oftalmologia organizzano lezioni aperte o screening per gli studenti, perché anche i giovani (pur raramente colpiti dal glaucoma) possono fare da “ambasciatori” verso i parenti anziani, con la sensibilizzazione a farsi controllare.

Allo stesso modo, alcuni luoghi di lavoro aderenti ai programmi di welfare potrebbero offrire screening ai dipendenti over 40 durante quella settimana.

Insomma, la Settimana Mondiale del Glaucoma 2025 in Italia si preannuncia come un grande movimento diffuso di informazione e prevenzione. Lo scopo non è creare allarmismo, ma aumentare la consapevolezza collettiva: troppe persone ancora non sanno cosa sia il glaucoma o credono erroneamente di potersi accorgere da sole dei suoi sintomi, mentre in realtà – come recita il messaggio scelto per la campagna italiana 2023 – “Vivi senza macchia: metti in chiaro la tua vista”, ovvero fai luce sulla tua salute oculare prima che sia troppo tardi.

Nella settimana dedicata, medici e volontari “portano gli occhi in piazza”, ma è fondamentale che questo impulso duri oltre l’evento, per convincere quante più persone possibile ad inserire i controlli oculistici nelle proprie routine di salute.

Progetti e risorse online

La lotta al glaucoma prosegue anche sul web e tramite risorse digitali, che svolgono un ruolo crescente sia nel supportare i pazienti sia nel diffondere informazioni corrette. In occasione della Settimana Mondiale del Glaucoma 2025, diversi progetti online e risorse saranno a disposizione di chiunque voglia saperne di più o abbia bisogno di aiuto nella gestione della malattia.

Siti web informativi

Una risorsa fondamentale è il sito web di IAPB Italia (www.iapb.it) che contiene un’intera sezione dedicata al glaucoma con spiegazioni dettagliate, dati epidemiologici aggiornati, video educativi e opuscoli scaricabili gratuitamente. In modo specifico, il mini-sito allestito per la Settimana del Glaucoma (già citato www.settimanaglaucoma.it) offre contenuti divulgativi in forma di FAQ (“Che cos’è il glaucoma? Quali sono i sintomi? Si può curare? Come faccio a sapere se ne sono affetto?”) con risposte semplici ma accurate.

Attraverso QR code diffusi sui materiali cartacei durante gli eventi, gli utenti vengono indirizzati a queste pagine online per approfondire e trovare riferimenti utili sul territorio.

Strumenti digitali interattivi

Sono disponibili anche strumenti digitali interattivi: ad esempio, simulatori visivi che mostrano come vede una persona con diversi gradi di glaucoma, per far comprendere agli utenti l’importanza del campo visivo.

Alcune organizzazioni internazionali offrono persino app mobili di simulazione del glaucoma o test di autovalutazione del rischio: chiaramente questi non sostituiscono la visita medica, ma possono servire come spunto per spronare qualcuno a farsi controllare. Ad esempio, citiamo l’app “Glaucoma Vision Simulator” sviluppata negli USA, o strumenti web che calcolano un punteggio di rischio in base a poche domande (età, storia familiare, ecc.) indirizzando poi a consigli personalizzati.

Community di supporto online

Per i pazienti già in cura, Internet offre molte community e risorse di supporto. Esistono forum e gruppi social (Facebook, ecc.) di pazienti con glaucoma dove ci si scambiano esperienze su come gestire la terapia, come ricordarsi dei colliri, come affrontare la paura della malattia.

Durante la Settimana Mondiale, questi gruppi spesso ospitano dirette live con medici o condividono infografiche ufficiali per raggiungere più persone. Il coinvolgimento attivo dei pazienti esperti (cosiddetti “patient advocate”) è diventato un valore aggiunto: sentire il racconto di chi vive col glaucoma da anni e ha mantenuto una buona qualità di vita grazie alle cure può essere incoraggiante per i nuovi diagnosticati.

Risorse scientifiche e divulgative

Tra le risorse online utili vanno menzionati i siti internazionali come quello del World Glaucoma Association (www.wga.one) e del Glaucoma Research Foundation (www.glaucoma.org). Questi mettono a disposizione notizie sulle ultime ricerche scientifiche (ad esempio nuovi farmaci o tecniche chirurgiche in sviluppo), opuscoli informativi multilingue e anche webinar registrati con specialisti di fama mondiale.

La GRF, ad esempio, rende disponibile un PDF chiamato “Guida al Glaucoma” in italiano, che spiega in termini comprensibili tutti gli aspetti della malattia. Anche l’OMS nel suo “World Report on Vision” ha dedicato un focus al glaucoma, disponibile sul sito www.who.int.

In Italia, la Società Oftalmologica Italiana (SOI) ha pubblicato un vademecum sul glaucoma sul proprio sito (www.sedesoi.com) e spesso durante la settimana condivide sui social brevi video di oculisti che illustrano cos’è il glaucoma (magari con modelli 3D dell’occhio per aiutare la comprensione).

Telemedicina e innovazioni digitali

Molte cliniche e ospedali italiani creano contenuti digitali: ad esempio, il Policlinico Gemelli o il San Matteo di Pavia hanno in passato condotto survey online sulla qualità di vita dei pazienti con glaucoma e presentato i risultati per sensibilizzare sul tema.

Da segnalare infine i servizi di telemedicina emergenti: alcuni centri stanno sperimentando il tele-consulto o il tele-monitoraggio per il glaucoma, con dispositivi domiciliari per misurare la pressione o sensori nelle lenti a contatto. Nella Settimana del Glaucoma si parlerà anche di queste innovazioni e di come la tecnologia possa aiutare a tenere sotto controllo la malattia da remoto, per facilitare la vita ai pazienti anziani o con difficoltà a recarsi spesso in ospedale.

La Settimana Mondiale del Glaucoma 2025 genererà quindi sia eventi fisici sia una ricca offerta digitale: chiunque, dal proprio smartphone o computer, potrà informarsi, partecipare a webinar, fare domande agli esperti sui social e scaricare risorse gratuite per sé o per i propri cari.

L’augurio degli organizzatori è che, con l’utilizzo di tutti questi canali, il messaggio della prevenzione arrivi al maggior numero di persone possibile. Conoscere il glaucoma per batterlo sul tempo: questo è in definitiva lo spirito della settimana di sensibilizzazione.

Grazie alle campagne globali e locali, sempre più individui conoscono oggi l’importanza di “farsi vedere” (dall’oculista) prima che il “ladro silenzioso” colpisca. Uniti – medici, pazienti e popolazione generale – possiamo davvero sperare in un futuro in cui il glaucoma non faccia più paura perché nessuno dovrà rimetterci la vista.

Fonti (Bibliografia e Sitografia)
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