Se è la prima volta che capiti nel mio blog, lascia che mi presenti: sono un attivista e blogger siracusano con disabilità visiva, e tra le varie cose che faccio sono anche impegnato a documentare e migliorare l’accessibilità della nostra città.
Stai per leggere un’analisi approfondita sulla situazione delle barriere architettoniche a Siracusa, quartiere per quartiere. L’articolo è piuttosto esteso, ma va considerato come una vera e propria mappatura critica del territorio urbano, pensata per dare visibilità a problematiche spesso ignorate ma che impattano quotidianamente sulla vita di molti cittadini.
Questo articolo nasce da un mix di esperienze personali dirette, sopralluoghi effettuati in autonomia e in collaborazione con movimenti civici e associazioni locali, oltre a ricerche mirate sul web. Ho cercato di costruire un quadro il più possibile oggettivo, veritiero e completo della situazione attuale. Il testo include sia le criticità persistenti sia i tentativi di miglioramento in corso.
Ho scritto le righe che leggerete per residenti siracusani, visitatori con esigenze di accessibilità o semplicemente persone interessate ai temi dell’inclusione urbana. Spero che questa analisi possa essere uno strumento utile per comprendere le sfide che la nostra città deve ancora affrontare per diventare veramente accessibile a tutti. Si, perchè purtroppo Siracusa presenta diffusi ostacoli all’accessibilità urbana, sia in centro storico sia nei quartieri periferici. Marciapiedi sconnessi, scivoli per disabili assenti o fuori norma, segnaletica e arredi mal posizionati, con vegetazione incolta, sono tutti elementi che costituiscono barriere quotidiane per persone con disabilità motorie e sensoriali. Ho analizzato dettagliatamente ogni quartiere, con le problematiche riscontrate e le iniziative intraprese per migliorare la situazione.
Ortigia (Centro storico)
Marciapiedi impraticabili e scivoli mancanti/inadeguati
Accessi principali all’isola: barriere ai punti di ingresso
Nel centro storico di Ortigia i marciapiedi risultano in gran parte privi di rampe di accesso. L’accesso all’isola è problematico già dai punti di ingresso principali. Il Ponte Umbertino presenta uno scivolo sul marciapiede di sinistra verso Piazza Pancali, ma subito dopo emergono i primi impedimenti: pali posizionati in mezzo al marciapiede, la zona del chiosco con ingombri come sedie e tavolini, e ulteriori pali che ostacolano il passaggio. La superficie in selciato (san pietrini) crea difficoltà di scorrimento per gli ausili e discontinuità superficiale.
Il percorso verso Largo 25 luglio ha uno scivolo correttamente posizionato, ma presenta vari elementi d’ingombro come pali, piante con vaso e altri ostacoli in successione. All’approdo al Tempio di Apollo, lo scivolo di discesa esiste ma è posizionato lateralmente rispetto al Tempio e crea difficoltà per chi ha mobilità ridotta. L’ambiente circostante presenta panchine, piante e pali, con criticità di orientamento per l’assenza di punti di riferimento chiari per non vedenti.
L’altro accesso principale a Ortigia attraverso via Chindemi e Ponte Santa Lucia è altrettanto problematico. Via Chindemi ha un marciapiede fortemente dissestato con superficie irregolare che necessita urgente riqualificazione. L’illuminazione è scarsa e frammentaria, crea difficoltà di orientamento e potenziali pericoli per utenti con disabilità visive. La superficie di transito presenta tombini, vegetazione selvatica e superfici non uniformi, con il rischio che il bastone bianco si incastri.
Il Ponte Santa Lucia costituisce un punto critico con illuminazione estremamente scarsa, assenza di protezioni laterali, e pericolo di caduta in acqua per non vedenti. I panettoni distribuiti lungo il ponte, presumibilmente per limitare il passaggio di veicoli, ostacolano l’accessibilità. Uscendo da ortigia La zona post-ponte, in via Malta, presenta un marciapiede fortemente deteriorato, con illuminazione quasi inesistente e paletti di recente installazione che costituiscono una “barriera architettonica aggiuntiva”.
Problematiche strutturali degli scivoli esistenti
Dove presenti in Ortigia, spesso gli scivoli hanno pendenze eccessive rispetto ai limiti di legge, si rivelano inutilizzabili in autonomia da persone in sedia a rotelle. Un caso emblematico è Via dei Mille (ingresso principale di Ortigia): lungo questa strada nel 2023 gli scivoli pedonali erano assenti, con l’effetto di obbligare i disabili in carrozzina a tornare indietro o procedere sulla carreggiata. Sul ponte Umbertino e in Corso Umberto (collegamenti tra Ortigia e terraferma) le rampe esistenti sono state giudicate ripidissime e pericolose, al punto da sembrare “un’istigazione al suicidio” secondo la denuncia di una turista disabile. Alcune rampe teoricamente a norma non risultano complanari al piano stradale e presentano un gradino (“dente”) finale che ne vanifica l’utilità senza assistenza.
Ostacoli lungo i percorsi pedonali
La conformazione storica di Ortigia (vicoli stretti, edifici a filo strada) amplifica le barriere. Molti edifici pubblici o di interesse (es. chiese) presentano gradini all’ingresso senza rampe alternative: ad esempio, la Chiesa di San Paolo e quella di San Filippo alla Giudecca hanno soglie rialzate che si potrebbero colmare con piccole rampe mobili, ma ne sono tuttora sprovviste. Alle barriere “fisse” si aggiungono quelle temporanee: in assenza di controlli, marciapiedi e piazze spesso appaiono ingombrati da auto o moto parcheggiate irregolarmente e da arredi di locali (tavolini, fioriere), i quali rendono arduo il passaggio. Ho notato come Via dei Mille sia caotica – con auto in doppia fila, tavoli e vasi dappertutto e perfino scooter che circolano sui marciapiedi – fenomeni che spariscono solo durante visite istituzionali.
Gli interventi mal progettati hanno creato nuove barriere: nel 2024, per impedire l’accesso abusivo dei motorini in Ortigia, il Comune ha installato pali e catene all’imbocco del ponte di Santa Lucia, che come abbiamo visto è uno dei due, anzi ormai sono tre con il nuovo ponte ciclopedonale, accessi all’isola. Ciò ha reso l’ingresso quasi off-limits per i disabili in carrozzina, costretti a faticose manovre o a deviare percorso; la soluzione è stata criticata pubblicamente perché “brillantemente risolve il problema delle barriere architettoniche, le innalza invece di abbatterle” – impedisce di fatto l’entrata ai disabili e ai passeggini.
Iniziative e adeguamenti
Negli ultimi anni alcuni interventi hanno cercato di migliorare l’accessibilità di Ortigia. Nel 2014 sono stati realizzati nuovi scivoli sui marciapiedi di Piazza Archimede, su sollecitazione dei consiglieri di quartiere, per rendere questa importante piazza fruibile a tutti. Più di recente sono state aggiunte rampe in punti strategici del lungomare di Levante (belvedere “Enzo Maiorca”), ma la mancanza di continuità tra uno scivolo e l’altro resta problematica. Malgrado questi passi avanti, la situazione generale di Ortigia continua a richiedere attenzione: l’episodio occorso nell’agosto 2022 al residente Salvatore Mauro lo dimostra. Ha percorso di notte un tratto del lungomare privo di scivoli e con illuminazione insufficiente, la sua sedia a rotelle si è ribaltata su un gradino non segnalato (circa 22 cm) con conseguenti gravi fratture. Salvatore mi ha anche riferito di non aver ricevuto alcun risarcimento a distanza di due anni e mezzo dall’incidente. Questa vicenda ha rilanciato l’allarme sulla necessità di un percorso pedonale accessibile continuo e sicuro attorno all’isola di Ortigia, con l’eliminazione dei gradini isolati e adeguata illuminazione e manutenzione dei corrimano. Le richieste dei cittadini e delle associazioni sono di proseguire con l’abbattimento delle barriere nel centro storico in modo sistematico.
Santa Lucia (Borgata)
Marciapiedi dissestati e ingombri per i disabili visivi
Nel quartiere Santa Lucia – la “Borgata” storica sulla terraferma – molte strade presentano marciapiedi vecchi e deteriorati, con buche e avvallamenti che aumentano il rischio di inciampo. Ho osservato pavimentazioni sconnesse e non riparate da tempo, questo pericolo colpisce specialmente le persone in sedia a rotelle e le persone non vedenti, che possono inciampare nei dissesti. La segnaletica verticale e i pali della luce spesso si trovano al centro dei marciapiedi anziché sul bordo strada. È un grave errore progettuale che obbliga i pedoni – in particolare ciechi o ipovedenti che utilizzano il bastone bianco – a continui slalom; si tratta di ostacoli evitabili che si dovrebbero spostare vicino ai muri perimetrali, come ho già sottolineato assieme ad altri attivisti locali. Oltre ai pali, altri elementi come cassonetti fuori posto o veicoli in sosta selvaggia talvolta restringono ulteriormente i passaggi pedonali nel quartiere.
Attraversamenti pedonali e scivoli carenti
In Borgata molti incroci non hanno scivoli per carrozzine, oppure le rampe esistenti non coincidono con le strisce pedonali. Ciò costringe le persone in sedia a rotelle a pericolosi fuori-percorso in strada per raggiungere l’attraversamento corretto. Ad esempio, prima dei recenti interventi, Piazza Santa Lucia – fulcro del rione – presentava marciapiedi rialzati senza discese adeguate verso la piazza, rendeva difficile l’accesso autonomo al sagrato della chiesa e all’area monumentale. Problemi simili esistevano lungo via Isonzo e via Riviera Dionisio il Grande (zona Sbarcadero), dove l’assenza di scivoli o la presenza di gradini costituiva un serio impedimento per disabili e anziani.
Viale Regina Margherita (zona Marinaretti)
Una situazione critica si riscontra in una delle aree più frequentate della Borgata: Viale Regina Margherita, dove si trova il giardino dei “Marinaretti”. Qui ho verificato seri problemi per i non vedenti: mattonelle sconnesse che intrappolano il bastone bianco, rami sporgenti all’altezza del viso lungo i vialetti che possono colpire i passanti non vedenti, alberi inclinati sul percorso pedonale difficili da percepire in tempo. I secchi dell’immondizia restringono passaggi già stretti, mentre la mancanza di scivoli sui marciapiedi rende impossibile l’accesso in carrozzina in vari punti. Queste “barriere” in un giardino pubblico molto frequentato da bambini e famiglie risultano particolarmente inaccettabili e andrebbero rimosse con urgenza.
Ostacoli per ipovedenti e scarsa manutenzione
Un altro problema nel quartiere è l’insufficiente illuminazione pubblica, soprattutto nelle ore serali. Le strade della Borgata risultano poco illuminate, ciò amplifica i rischi per chi ha difficoltà visive. Marciapiedi bui e dissestati diventano trappole pericolose. La mancata pulizia regolare aggrava la situazione: la mancata rimozione delle deiezioni canine sui marciapiedi è un inconveniente igienico e un ulteriore ostacolo per i non vedenti e le persone in sedia a rotelle, come è emerso durante un sopralluogo nel rione. Tutto ciò dimostra come la manutenzione ordinaria (rifacimento buche, pulizia) sia parte essenziale dell’abbattimento delle barriere sensoriali, e richieda maggiore attenzione da parte dell’amministrazione.
Progetti di riqualificazione e Sbarcadero
La Borgata Santa Lucia è stata interessata da alcuni progetti volti a migliorare l’accessibilità. Grazie a finanziamenti del “Bando Periferie”,
Via Piave
È stata eseguita la riqualificazione di via Piave, principale asse commerciale del quartiere, per trasformarla in una sorta di centro commerciale naturale. Il progetto prevedeva di allargare i marciapiedi, riorganizzare la viabilità e gli stalli di sosta e ricavare attraversamenti pedonali sicuri, eliminare le barriere architettoniche esistenti. Avviati nel 2020, i lavori miravano a rendere via Piave più fruibile per tutti, con nuovi arredi urbani, segnaletica tattile d’orientamento e scivoli a raso agli angoli. È evidente che molti di questi obiettivi non sono stati raggiunti.
Sbarcadero
L’area dello Sbarcadero Santa Lucia (Riva Porto Lachio) sta vivendo un importante intervento di riqualificazione, l’ultimo grande cantiere urbano avviato in città. Il progetto, dopo ritardi considerevoli dovuti a difficoltà tecniche e finanziarie, è stato finalmente avviato a ottobre 2024 e durerà circa 12 mesi. I lavori prevedono la completa trasformazione del waterfront con la creazione di una grande piazza panoramica sul mare, un lungomare pedonale alberato e aree per attività ricreative al posto degli attuali piazzali asfaltati usati come parcheggio.
Dal punto di vista dell’accessibilità, il progetto dello Sbarcadero promette di migliorare radicalmente la fruizione pedonale dell’area per residenti e visitatori, con la creazione di un percorso continuo e privo di barriere che collegherà questo waterfront con quello di Ortigia. Si prevede l’eliminazione di dislivelli, l’installazione di rampe per disabili e l’allargamento delle aree pedonali. Ciò restituirà dignità a una zona finora degradata e poco accessibile, in modo da permettere anche alle persone con disabilità di godere degli affacci sul mare finora parzialmente preclusi.
Una nota critica riguarda l’eliminazione della quasi totalità dei parcheggi attualmente presenti allo Sbarcadero. Queste aree di sosta sono oggi molto utilizzate e vitali sull’asse Ortigia-Borgata. A lavori ultimati, i posti auto spariranno quasi completamente, creando un deficit di parcheggi nel quartiere. Sarà essenziale che l’amministrazione comunale trovi soluzioni alternative (come parcheggi limitrofi o potenziamento del trasporto pubblico) per non penalizzare l’accessibilità veicolare alla zona, bilanciando le esigenze di spazi pedonali con quelle di accesso in auto alla Borgata.
Acradina
Barriere nei viali della zona nord
Il quartiere Acradina, che include aree come viale Santa Panagia e il popoloso rione di Bosco Minniti, soffre di problematiche analoghe. Lungo i grandi viali a scorrimento (Teracati, Santa Panagia) spesso i marciapiedi sono ampi ma dissestati: radici di alberi affioranti e asfalto degradato generano dossi e buche che intralciano il passaggio di sedie a rotelle e bastoni per ciechi. In alcuni punti mancano raccordi a raso fra marciapiede e carreggiata, costringono i disabili a giri più lunghi. Attraversamenti pedonali semaforizzati come quelli su viale Santa Panagia non sempre dispongono di segnalazioni acustiche o percorsi tattili per non vedenti – dotazioni che si dovrebbero integrare per un quartiere più inclusivo.
Via Tisia e Viale Tica
Via Tisia è stata oggetto di recenti interventi di riqualificazione, ma persistono criticità rilevanti. Infatti ho verificato durante sopralluoghi la presenza di un palo posizionato proprio sul percorso tattile (LOGES) all’incrocio con via Damone, uscite e rampe pedonali disallineate, e mancanza di continuità alle intersezioni pedonali. La riqualificazione, conclusa tra fine 2023 e inizio 2024, ha migliorato l’aspetto estetico ma non ha risolto tutti i problemi funzionali.
In Viale Tica, manca completamente la pavimentazione tattile LOGES per non vedenti, i marciapiedi sono spesso deformati dalle radici degli alberi e mancano semafori sonori agli incroci. In alcuni tratti i pedoni devono passare attraverso stretti corridoi tra paletti, con spazi insufficienti per la sicurezza. Un problema grave, emerso dopo le recenti piogge, è l’allagamento di diverse aree riqualificate: nonostante i lavori appena conclusi, durante i temporali le strade si trasformano in fiumi che invadono negozi e marciapiedi, a dimostrazione di carenze progettuali. Queste sono problematiche che rendono queste arterie commerciali ancora poco accessibili a persone con disabilità, malgrado i consistenti investimenti pubblici per la loro riqualificazione.
Ostacoli fissi e temporanei
Nelle strade interne di Acradina ho riscontrato elementi d’arredo urbano mal posizionati. Ad esempio, i pali indicanti segnali stradali a volte occupano il centro dei marciapiedi (problema comune a tutta la città, evidente anche in Borgata). A questo si aggiunge la presenza di cassonetti, insegne e cartelloni pubblicitari posti senza criterio lungo i percorsi pedonali: se non allineati ai margini, possono colpire al volto una persona non vedente o costringerla a uscire dal percorso sicuro. Le fermate degli autobus urbani in zona Acradina raramente sono attrezzate con piattaforme rialzate o percorsi tattili di avviso, e spesso i pedoni devono aspettare l’autobus sul ciglio stradale, con il rischio di inciampo nelle aiuole poco curate attorno.
Manutenzione del verde e pulizia
In alcune aree residenziali (es. zona alta di via S. Panagia) i marciapiedi risultano invasi da erbacce e sterpaglie, specialmente nei mesi estivi. La mancata potatura di cespugli e rami bassi lungo i percorsi pedonali crea ulteriori ostacoli all’accesso, obbliga i pedoni a scendere in strada. L’Amministrazione è stata sollecitata ad anticipare la scerbatura delle aree pubbliche già ad inizio primavera, proprio per evitare che i marciapiedi diventino impraticabili a causa della vegetazione spontanea. La pulizia dei bordi strada incide: rifiuti abbandonati e frammenti di vetro possono rendere pericoloso il transito per chi usa ausili o ha cani guida. Una maggiore cura del verde e del decoro urbano è quindi indicata come priorità per abbattere queste barriere “naturali” nel quartiere Acradina.
Grottasanta
Degrado dei marciapiedi nelle periferie sud
Grottasanta comprende zone periferiche sul litorale sud ed est della città. Qui si registrano forti carenze infrastrutturali: molti tratti stradali sono privi di marciapiede continuo, costringono i pedoni a camminare sul ciglio della carreggiata. Nella vasta area popolare della Mazzarrona (Via Algeri, Via Luigi Cassia e traverse limitrofe) i pochi marciapiedi esistenti versano in cattivo stato: asfalto sgretolato, buche e rampe rotte o assenti agli incroci. Il quartiere è stato definito “terra di nessuno”, con la denuncia che le periferie abbandonate abbiano marciapiedi impraticabili e strade prive di percorsi pedonali sicuri. In alcuni caseggiati popolari, gli scivoli per l’accesso ai porticati mancano del tutto o sono bloccati da auto parcheggiate abusivamente.
Segnalo con preoccupazione che Via Grottasanta, dove si trova l’Unione Ciechi, è sprovvista di marciapiede, con le automobili che passano vicinissime alle villette e quindi ai pedoni. Sono stato io stesso testimone di un incidente di un socio dell’Unione Ciechi appena uscito dal cancello, che per fortuna ha riportato solo danni lievi. Questa situazione è paradossale e pericolosa, se si considera che proprio in questa via ha sede un’associazione che si occupa di persone con disabilità visive, le quali sono costrette a rischiare ogni giorno per raggiungere un luogo che dovrebbe essere per loro sicuro e accessibile.
Erbacce, rifiuti e ostacoli naturali
Una criticità tipica di Grottasanta è l’invadenza della vegetazione spontanea. Laddove i marciapiedi costeggiano aree incolte (come in contrada Pantanelli o attorno agli edifici incompiuti della Mazzarrona), le erbacce crescono rigogliose, restringono il passaggio. Marciapiedi e piazzali vengono rapidamente coperti da cespugli e rovi se non si effettua regolarmente la pulizia: i residenti lamentano che spesso occorre attendere l’estate inoltrata perché il Comune intervenga a tagliare l’erba alta. Questo problema è noto e il Consiglio comunale ha chiesto di programmare sfalci più precoci e frequenti, poiché i marciapiedi invasi dalla vegetazione rendono difficile il transito a chi ha mobilità ridotta e possono nascondere buche o ostacoli pericolosi. La presenza di rifiuti ingombranti abbandonati (materassi, elettrodomestici, detriti) su suolo pubblico – pur illegale – è un fenomeno segnalato in alcune vie secondarie di Grottasanta, crea ulteriori barriere fisiche e rischi igienici. Tali ostacoli “non convenzionali” penalizzano soprattutto chi si muove in carrozzina o con il bastone e improvvisamente si trova la via sbarrata da materiali di scarto.
Illuminazione e sicurezza percorsi
Come in altri quartieri periferici, anche Grottasanta soffre di illuminazione stradale carente in vari punti, ad esempio lungo il viale Pantanelli o nelle traverse interne della Mazzarrona. Percorrere un marciapiede dissestato al buio diventa impossibile per una persona con disabilità visiva e pericoloso per chiunque. Le associazioni chiedono l’installazione di punti luce aggiuntivi e l’integrazione di percorsi tattili LOGES nelle aree di maggiore transito pedonale (ad esempio presso i centri civici o le parrocchie del quartiere), così da fornire riferimenti sicuri ai non vedenti. Un segnale positivo è la riqualificazione prevista della scuola di via Algeri (progetto del Bando Periferie): oltre a ristrutturare l’edificio, il piano include spazi sportivi e orti urbani aperti al quartiere, con creazione di nuovi vialetti pedonali accessibili. Ciò potrebbe fungere da catalizzatore per migliorare i percorsi pedonali circostanti, li renderà finalmente fruibili anche a chi ha difficoltà motorie.
Tiche
Marciapiedi stretti e rifacimenti recenti
Tiche (zona centrale moderna di Siracusa, attorno a viale Polibio) ha visto negli ultimi anni un intervento di riqualificazione urbana. L’area è caratterizzata da alta densità commerciale ma da marciapiedi un tempo angusti, è stata oggetto di un progetto di rifacimento completo: sono stati allargati i marciapiedi, ridotti gli spazi per la sosta selvaggia e inseriti elementi di arredo urbano, con netto miglioramento della fruibilità pedonale. Questo intervento – avviato nel 2020 con fondi del Bando Periferie – mirava esplicitamente a limitare l’impatto delle auto e creare spazi sicuri per i pedoni e per i clienti dei negozi, con nuove piazzole, rampe a norma ad ogni incrocio, panchine e verde pubblico. L’opera è stata sostanzialmente completata, seppur con qualche polemica iniziale dei commercianti per la riduzione dei parcheggi.
Barriere residue
Nel quartiere permangono criticità in alcune strade limitrofe. Ad esempio, via Cannizzo e via Senatore Di Giovanni presentano tratti senza scivoli agli attraversamenti, costringono chi è in carrozzina a utilizzare rampe dei passi carrabili privati (quando presenti) per scendere dal marciapiede. In alcune vie minori, i marciapiedi restano di larghezza insufficiente per il passaggio di una sedia a rotelle (specialmente se vi sono pali o segnali installati sopra) e non sempre è possibile allargarli a causa delle carreggiate strette. La presenza di alberi di alto fusto, se da un lato è un valore ambientale, dall’altro necessita di manutenzione: le radici hanno in alcuni punti sollevato la pavimentazione dei marciapiedi, creano dislivelli pericolosi. Servirebbe un’opera di livellamento e, dove ciò non è possibile, l’installazione di percorsi tattili che avvisino i non vedenti dell’ostacolo.
Attraversamenti e segnaletica
Nella zona di Tiche la geometria dei grandi incroci (es. viale Tica con viale Zecchino, o incrocio “Tre Bicchieri”) rende spesso lungo l’attraversamento per pedoni; permangono alcuni attraversamenti privi di scivolo, benché il piano del traffico preveda di adeguarli. Sarebbe utile introdurre segnali acustici per semafori pedonali su viale Zecchino, data la presenza di centri per anziani nei dintorni. Finora tali dispositivi mancano. Sul fronte della segnaletica verticale si è fatto più ordine: i pali dei cartelli sono stati spostati ai lati e molti vecchi segnali inutili sono stati rimossi, liberano i passaggi. Rimane qualche cartellone pubblicitario su marciapiede (ad esempio in via Costanza Bruno) che andrebbe ripensato o spostato perché può colpire al capo i passanti distratti o ipovedenti.
Neàpolis
Sconnessioni nell’area monumentale
Il quartiere Neàpolis – che ospita il Parco Archeologico con il Teatro Greco e le Catacombe di San Giovanni – presenta peculiari sfide di accessibilità all’aperto. Intorno ai siti archeologici, alcune strade e piazzali sono pavimentati in pietra o asfalto vecchio che mostra segni di degrado. Via Re Ierone II, ad esempio, conduce all’ingresso delle Catacombe e Basilica di S. Giovanni: qui nel 2018 ignoti hanno ironicamente affisso cartelli sulle buche del marciapiede, le hanno paragonate a attrazioni turistiche (“Catacombe di Siracusa – per visite guidate rivolgersi all’ufficio turistico”). Questa provocazione denunciava lo stato dei marciapiedi: presenti voragini e tondini di ferro scoperti, risultato di lavori incompleti o rattoppi provvisori, in un luogo dove passano quotidianamente turisti e fedeli. La situazione è stata poi parzialmente risolta, ma molte altre aree pedonali intorno al Parco restano dissestate.
Largo II Giugno (Piazza Adda)
Largo II Giugno (Piazza Adda), situato nel quartiere Neapolis, merita un’attenzione specifica. Qui i lavori di riqualificazione conclusi a fine estate 2023 non hanno realmente eliminato le barriere architettoniche. Questi interventi sono stati criticati come “irregolari” proprio perché non contemplano adeguatamente l’abbattimento delle barriere. La pavimentazione con elementi autobloccanti forati viola i criteri del D.M. 236/1989, risulta inadatta al transito di sedie a rotelle e bastoni per non vedenti. Questa situazione fa capire come gli interventi di riqualificazione, se non progettati correttamente, possano risultare inefficaci per migliorare l’accessibilità.
Marciapiedi danneggiati e assenza di percorsi tattili
Lungo via Augusto e viale Teocrito (arterie che costeggiano il parco archeologico e il Museo Paolo Orsi) i marciapiedi sono spesso interrotti da passi carrabili privati senza raccordo: la sedia a rotelle deve affrontare piccoli gradini o avvallamenti frequenti. In diverse strade secondarie (via del Santuario, via Romagnoli) l’asfalto sui marciapiedi è crepato e talora mancano le mattonelle o sanpietrini, creano superfici irregolari poco adatte al bastone bianco. Va detto che nei pressi dei principali monumenti qualche miglioramento è stato fatto: ad esempio, l’accesso alla biglietteria del Teatro Greco è stato dotato di scivolo e corrimano, e all’ingresso del Santuario della Madonna delle Lacrime è stata installata una rampa per superare i gradini frontali. Manca ancora un percorso tattile integrato che colleghi i vari siti (dal Museo al Santuario al Parco) per guidare in sicurezza i visitatori non vedenti e ipovedenti: oggi ciascuna struttura ha eventualmente soluzioni interne, ma il collegamento urbano resta frammentato.
Segnaletica e attraversamenti a Neapolis
Un problema pratico segnalato da utenti in carrozzina riguarda la non corrispondenza tra scivoli e strisce pedonali in alcune vie del quartiere. Ad esempio, su via Carlo Forlanini e via Necropoli Grotticelle, gli scivoli sui marciapiedi non allineati alle strisce obbligano a procedere alcuni metri in carreggiata per raggiungere l’attraversamento. Ciò avviene perché i passaggi pedonali sono stati ridipinti dopo modifiche alla viabilità, senza però creare nuove rampe in posizione corretta. L’adeguamento di questi attraversamenti è inserito nelle richieste delle associazioni: sarebbe necessario aggiungere scivoli in corrispondenza delle strisce e dotare gli incroci più trafficati (es. viale Teracati all’altezza del Museo) di segnali acustici e semafori con countdown, per agevolare l’attraversamento sicuro di persone con mobilità ridotta. Attualmente, tali ausili mancano.
Manutenzioni e progetti
Nel piano comunale è prevista la riqualificazione di Piazza Euripide, ai margini di Neàpolis, fino allo Sbarcadero Santa Lucia. Pur essendo geograficamente al confine col quartiere Santa Lucia, questo intervento beneficerà anche Neàpolis con il miglioramento dell’accessibilità al passaggio verso Ortigia (tramite una passerella ciclopedonale già inaugurata nel 2024). Con fondi PNRR, si prevedono miglioramenti alla viabilità pedonale attorno all’area archeologica: marciapiedi di via Von Platen e via Columba saranno rifatti ex novo con percorsi tattili e mappe tattili turistiche, e si realizzeranno rampe dolci per collegare il parcheggio bus al Teatro Greco. Ciò dovrebbe ridurre sensibilmente le attuali barriere in uno dei quartieri più visitati, creerà finalmente un ambiente più fruibile anche ai disabili.
Epipoli
Nuove urbanizzazioni con barriere “dimenticate”
Il quartiere Epipoli, esteso nella zona nord-ovest della città (aree di Pizzuta, Villaggio Miano), ha visto di recente la costruzione di nuovi complessi residenziali e infrastrutture. In modo paradossale, alcune opere pubbliche realizzate ex novo non rispettano i criteri di accessibilità, reintroducono barriere che si sarebbero potute evitare. Un caso citato è quello della Contrada Pizzuta, dove sorge la nuova caserma dei Vigili del Fuoco: durante i lavori di urbanizzazione nel 2021 sono stati rifatti i marciapiedi lungo la strada, sono stati omessi gli scivoli per disabili agli angoli. Prima dei rifacimenti, lungo quella via erano presenti delle rampe, ma nei marciapiedi nuovi non sono state contemplate, misure che lasciavano increduli i residenti e gli attivisti: “sembra impossibile che qualcuno abbia pensato di fare quattro marciapiedi nuovi senza neppure uno scivolo” ha denunciato Francesco Perez dell’associazione ValorAbile. Questo esempio dimostra una mancanza di coordinamento nell’applicazione delle norme: anche dove si costruisce da zero, Siracusa fatica a garantire l’accessibilità di base.
Marciapiedi assenti e percorsi interrotti
Molte zone di Epipoli hanno un tessuto urbano frammentato, alternano aree edificate ad aree ancora rurali. Di conseguenza, i percorsi pedonali spesso si interrompono: ad esempio nel Villaggio Miano interi isolati sono privi di marciapiede. Chi si sposta a piedi (magari per raggiungere una fermata dell’autobus suburbano) deve camminare sul bordo della carreggiata, affronta terreni sconnessi, sterpi e pozzanghere. Ciò è penalizzante per anziani e disabili. In alcune strade i marciapiedi esistono ma sono ridotti a stretti passaggi invasi dalla vegetazione ai lati; l’occupazione abusiva di suolo pubblico (ad es. da parte di ristoranti o officine) costringe spesso a deviare sul lato opposto, dove magari il marciapiede manca del tutto. Tali interruzioni frequenti rendono Epipoli uno dei quartieri meno fruibili a piedi.
Segnaletica e sicurezza stradale
Nelle vie di Epipoli ad alto scorrimento (come la SP46 in contrada Pizzuta) la priorità data in passato alle auto ha lasciato in secondo piano i pedoni. Strade larghe senza attraversamenti pedonali ravvicinati né dissuasori di velocità costituiscono barriere “indirette” per chi ha difficoltà motorie, perché attraversare diventa rischioso. Sono state raccolte segnalazioni informali di residenti che chiedono l’installazione di semafori pedonali con chiamata e la realizzazione di marciapiedi dove mancanti, specie in prossimità di scuole e parchi gioco sorti di recente. L’illuminazione pubblica scarsa su alcune arterie riduce la percezione di sicurezza e complica gli spostamenti serali a chi ha problemi di vista. L’amministrazione sta valutando l’introduzione di attraversamenti rialzati in punti critici e di una pista ciclopedonale in contrada Pizzuta, per separare i flussi pedonali dal traffico veicolare.
Iniziative in zona Epipoliù
Un progetto degno di nota è la creazione, presso il nuovo ospedale di Siracusa, di percorsi accessibili dall’area parcheggi fino all’ingresso e verso la fermata dell’autobus navetta. L’ASP e il Comune hanno collaborato per prevedere rampe, scivoli e segnaletica orizzontale ben visibile, così da rendere l’ospedale fruibile anche a pazienti e visitatori con mobilità ridotta. Il quartiere Epipoli beneficerà dell’ordine del giorno recentemente approvato in Consiglio comunale per dotare Siracusa del Piano per l’Eliminazione delle Barriere Architettoniche (PEBA). Tale piano, una volta redatto, individuerà in modo puntuale tutte le barriere presenti nelle strade e edifici pubblici, incluse le nuove zone di espansione come Pizzuta e Miano, e programmerà gli interventi di rimozione. L’auspicio è che con il PEBA si evitino in futuro errori progettuali come quelli evidenziati (ad esempio, rifacimenti senza scivoli) e che si colmino le lacune infrastrutturali storiche del quartiere.
Cassibile (frazione)
Mancanza di marciapiedi sulla via principale
Cassibile, frazione a circa 15 km a sud di Siracusa, presenta criticità peculiari legate alla sua conformazione lineare lungo la Strada Statale 115. La via Nazionale, che attraversa il centro abitato fungendo da corso principale, è stata sinora solo parzialmente dotata di marciapiedi. In molti tratti di questa lunga strada i pedoni erano costretti a camminare ai margini della carreggiata, con enorme pericolo dato l’intenso traffico veicolare (camion e auto di passaggio sulla statale). La situazione è stata definita “la più pericolosa della frazione” proprio per l’assenza di percorsi pedonali protetti su via Nazionale. Chi si muove in sedia a rotelle o con deambulatore, in particolare, incontrava finora gravissime difficoltà a percorrere anche poche decine di metri per raggiungere negozi, uffici postali o fermate dei bus.
Progetto di marciapiedi e messa in sicurezza
Consapevole di questa criticità, nel febbraio 2024 il Consiglio comunale di Siracusa ha approvato un ordine del giorno specifico per Cassibile, impegnava l’amministrazione a progettare e realizzare nuovi marciapiedi lungo via Nazionale, oltre a due rotatorie agli ingressi nord e sud del paese per calmierare la velocità delle auto. Questo intervento, sollecitato dai consiglieri di circoscrizione e molto atteso dai cassibilesi, mira a dotare la frazione di un percorso pedonale continuo e sicuro su entrambi i lati della strada principale, collegherà la piazza, la chiesa, la scuola e le attività commerciali. I nuovi marciapiedi saranno progettati secondo gli standard attuali, quindi comprensivi di scivoli agli attraversamenti, percorsi tattili dove opportuno e adeguata segnaletica verticale arretrata rispetto al passaggio pedonale. L’installazione delle rotatorie e di isole salvagente per pedoni in corrispondenza degli attraversamenti renderà più agevole e meno rischioso l’attraversamento della SS115 anche per le persone con mobilità ridotta. Si tratta di un netto miglioramento rispetto allo stato attuale e restituirà decoro al paese, eliminerà l’immagine di marciapiedi “interrotti” che costringeva i pedoni a pericolose gimcane tra le auto.
Barriere secondarie nella frazione
Oltre alla questione di via Nazionale, Cassibile presenta altre barriere minori: alcuni incroci interni (ad es. tra via Nazionale e via delle Rose) non hanno scivoli o li hanno danneggiati; i marciapiedi realizzati anni fa in alcune traverse risultano oggi sconnessi per mancanza di manutenzione, con erba che cresce attraverso le crepe. L’illuminazione pubblica in certe zone periferiche di Cassibile è carente, e l’assenza di attraversamenti pedonali segnalati su strade come via delle Mimose rende difficile l’attraversamento da parte di anziani e disabili. La frazione, essendo più piccola, ha visto concentrare gli sforzi sul problema principale (la via Nazionale), la sua risoluzione innalzerà complessivamente il livello di accessibilità. Va ricordato che Cassibile è una località turistica in espansione, vicina alla spiaggia di Fontane Bianche: garantire marciapiedi e accessi adeguati significa anche renderla accogliente per turisti con disabilità, nell’ottica di un turismo inclusivo.
Belvedere (frazione)
Percorsi pedonali carenti e fondi dirottati altrove
Belvedere, borgo collinare a nord di Siracusa, soffre di problemi di accessibilità analoghi a Cassibile pur su scala minore. Il caso emblematico riguarda via Cavalieri di Vittorio Veneto, la strada che conduce alla scuola media del paese: da anni i residenti chiedono la costruzione di marciapiedi sicuri per consentire agli studenti di raggiungere la scuola a piedi senza camminare sull’asfalto. Nel 2019 il Consiglio comunale di Siracusa aveva stanziato 110 mila euro per questo progetto, tramite appositi emendamenti di bilancio, ma successivamente tali fondi sono “spariti” – dirottati dall’amministrazione su altre opere in città – e il marciapiede per la scuola è rimasto sulla carta. Ex consiglieri locali hanno denunciato lo scippo di risorse: il progetto esiste da oltre cinque anni ma non è mai stato finanziato, lasciava i ragazzi di Belvedere a dover raggiungere la scuola “in condizioni di insicurezza”. Questo episodio ha generato sconcerto tra i residenti e ha alimentato il senso di abbandono della frazione.
Barriere architettoniche e sensoriali a Belvedere
Attualmente, molte vie di Belvedere sono prive di marciapiede o lo hanno su un solo lato. Ad esempio, il tratto centrale di via Siracusa (nei pressi della piazza e del castello Eurialo) ha un marciapiede discontinuo, spesso occupato dalle auto in sosta perché non ci sono apposite aree di parcheggio. I pedoni, inclusi bambini e persone con disabilità, devono fare attenzione a non finire sulla carreggiata dove le auto transitano a velocità sostenuta provenendo dalla provinciale. La scalinata di collegamento tra la zona bassa del paese e la parte alta (dove si trovano chiesa e castello) è sprovvista di rampe alternative: ciò rende impossibile ad un disabile motorio o a una mamma con passeggino spostarsi tra le due aree se non facendo un largo giro lungo la strada carrozzabile. L’illuminazione pubblica in alcune aree periferiche di Belvedere è insufficiente, crea zone d’ombra che per un ipovedente possono risultare disorientanti.
Iniziative locali e richieste
La popolazione di Belvedere, attraverso comitati e segnalazioni, continua a chiedere che siano reperite le risorse per realizzare i marciapiedi verso la scuola media e per mettere in sicurezza i percorsi pedonali principali. Nel 2021 è stata effettuata la manutenzione di alcuni marciapiedi esistenti attorno a piazza Eurialo, con ripristino delle mattonelle sconnesse e abbattimento di piccoli gradini agli incroci, nell’ambito di un progetto più ampio di adeguamento delle vie di fuga (prevenzione incendi) e abbattimento barriere approvato in Consiglio. Ciò ha migliorato leggermente la situazione nel centro della frazione. L’assenza di un bilancio dedicato per Belvedere rende difficile realizzare interventi più strutturali senza volontà politica. La svolta potrebbe arrivare con l’attuazione del Piano per le Barriere Architettoniche comunale: se i fondi comunali verranno destinati secondo criteri di riequilibrio, Belvedere – finora “figlia di un dio minore” nelle parole dei suoi ex rappresentanti – potrebbe finalmente vedere completato il marciapiede per la scuola e altre opere minori (rampe presso edifici pubblici, parcheggi riservati a disabili ben segnalati, etc.). Intanto, la vigilanza civica continua: ogni caditoia rotta, ogni buca sul marciapiede viene segnalata con sollecitudine dai residenti, a testimoniare una collettività attenta e desiderosa di non essere dimenticata.
Verso una Siracusa più accessibile: piani e prospettive
I nuovi strumenti di pianificazione dell’accessibilità urbana
Negli ultimi tempi, la sensibilità sul tema delle barriere architettoniche a Siracusa è cresciuta sia a livello istituzionale che dal basso. Associazioni e cittadini hanno documentato le criticità, e le loro istanze hanno raggiunto il Consiglio comunale. A febbraio 2024, infatti, il Consiglio ha votato all’unanimità l’impegno per dotare la città di un P.E.B.A. – Piano per l’Eliminazione delle Barriere Architettoniche, strumento di pianificazione previsto per legge ma mai attuato finora. Questo piano consentirebbe di mappare in modo sistematico tutti gli ostacoli presenti nei diversi quartieri (dai marciapiedi da rifare, agli attraversamenti da adattare, fino alla segnaletica da ricollocare) e di definire priorità e risorse per rimuoverli gradualmente. È stato richiesto di adottare anche un Piano di Accessibilità Urbana (P.A.U.), che integri il Peba, estenda l’attenzione anche alle barriere sensoriali e comunicative, e garantisca una visione d’insieme dell’accessibilità in città.
Interventi in corso e prospettive future per una città inclusiva
Alcuni progetti sono già in cantiere o in corso di realizzazione, come visto nelle singole sezioni: dalla riqualificazione di vie centrali in Borgata, alla messa in sicurezza di Cassibile, fino alla creazione di nuovi percorsi pedonali a Mazzarrona. Parliamo di interventi, finanziati tramite fondi statali (Bando Periferie), europei o con risorse comunali, che costituiscono passi importanti verso la riduzione delle barriere. Si stanno anche sperimentando soluzioni innovative come l’impiego di tecnologie assistive: ad esempio, Siracusa sta aderendo a un progetto per installare semafori intelligenti con dispositivi acustici e app per smartphone dedicate ai non vedenti, e si valutano sistemi di mappatura digitale delle barriere per informare in tempo reale i cittadini sul percorso migliore. Vedremo se tutto questo si trasformerà in realtà.
Il quadro attuale mostra criticità diffuse e stratificate nel tessuto urbano siracusano, differenti da quartiere a quartiere ma con un comune denominatore: per decenni l’accessibilità è rimasta ai margini della pianificazione urbana. Oggi, grazie alle denunce e alla maggiore consapevolezza, Siracusa sta iniziando un percorso di recupero. L’auspicio è che attraverso il Peba e gli interventi mirati in ogni quartiere si possa garantire a tutti i cittadini – disabili motori, non vedenti, anziani con difficoltà di deambulazione, mamme con passeggini – il diritto di muoversi in città in autonomia e sicurezza, senza trovare sul cammino barriere insormontabili. Tutti dovrebbero poter apprezzare appieno le bellezze e i servizi che la città offre. Le iniziative avviate sono segnali incoraggianti, ma serviranno costanza e monitoraggio affinché Siracusa diventi realmente inclusiva “a misura di tutti”.
Fonti (Bibliografia e Sitografia)
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BlogSicilia.it
– Segnalazione sull’installazione di pali e catene all’imbocco del ponte di Santa Lucia (Ortigia). -
Comune.siracusa.it
– Deliberazioni e atti amministrativi inerenti il piano triennale dei lavori pubblici
e l’abbattimento delle barriere architettoniche. -
Riviera99.it
– Notizie sui lavori di riqualificazione dello Sbarcadero Santa Lucia (progetto di rifacimento
del waterfront e percorsi pedonali). -
Siracusa.gds.it
– Giornale di Sicilia (ed. Siracusa): segnalazioni e articoli, tra cui la realizzazione di nuovi
scivoli a Piazza Archimede (Ortigia) fin dal 2014. -
SiracusaOggi.it
– Varie denunce e approfondimenti sulle barriere architettoniche in Ortigia, Borgata, Acradina,
Tiche, Cassibile, ecc. Notizie sui progetti di riqualificazione (Bando Periferie, PNRR, via Piave,
via Tisia) e segnalazioni di residenti. -
SiracusaNews.it
– Numerose segnalazioni di marciapiedi sconnessi, scivoli assenti, vegetazione incolta e atti
amministrativi. Approvazione del P.E.B.A. (Piano Eliminazione Barriere Architettoniche)
in Consiglio comunale (febbraio 2024). -
WLTV.it
– Denuncia del Partito Comunista sull’assenza di manutenzione e l’incuria dei marciapiedi
nella zona Mazzarrona (quartiere Grottasanta). -
Fonte: Testimonianza diretta di Salvatore Mauro (agosto 2022) –
Residente che ha riportato fratture ribaltandosi con la sedia a rotelle su un gradino non segnalato
nel lungomare di Ortigia, rilanciando l’allarme sull’assenza di scivoli e illuminazione adeguata.